Omicidio all'italiana
A d Acitrullo, un paesino sperduto e ormai disabitato contando soltanto 16 anime, il sindaco Piero Peluria cerca in tutti i modi di rilanciarlo per scongiurarne l'abbandono dei pochi rimasti tra i quali perfino il fratello Marino sogna di scappare a Campobasso, città dove la Wi-Fi si prende ovunque e sul telefonino ci sono 5 tacche. L'unica in grado di finanziare le idee del sindaco è la contessa Ugalda Martirio in Cazzati che vive con la vecchia domestica Concetta, ma che dopo l'ennesimo fallimento di Piero di introdurre in paese l'internette giura che nemmeno strisciando ai suoi piedi vedrà più l'ombra di un quattrino. Dopo violente discussioni i fratelli Peluria, decidono di andare strisciando come chiesto dalla nobildonna per farsi perdonare e riottenere fiducia e finanziamenti futuri, ma trovano la donna soffocata da un boccone andato storto mentre guardava una popolare trasmissione di inchiesta giornalistica "Chi L'Acciso" condotta dalla giornalista Donatella Spruzzone, tra i volti più amati e influenti della TV. Ecco allora balenare nella mente di Piero l'idea di simulare un delitto allo scopo di interessare l'opinione pubblica con scabrosi particolari e salire alla ribalta nazionale, magari in quella trasmissione, rilanciando il nome del paese e chissà forse richiamando frotte di turisti in cerca di particolari morbosi sul delitto. I due fratelli spostano il cadavere sotto al campanile del paese e lo trafiggono con diversi coltelli per simulare un omicidio e ben presto arrivano in paese sia la polizia che la troupe della agguerrita Donatella Spruzzone che ben presto prende in mano la situazione togliendo in pratica il caso dalle mani del Commissario Fiutozzi più interessato ad apparire in TV che a risolvere il delitto. L'anatomopatologo tuttavia stabilisce che la donna è stata trafitta dopo la sua morte avvenuta per soffocamento per cui tutto il castello costruito ad arte da Piero vacilla proprio mentre in paese c'erano code interminabili di turisti attratti dal caso e desiderosi di farsi un selfie sul luogo del delitto o acquistare qualche souvenir del posto. La Spruzzone con un colpo di scena denuncia la cosa in TV e Piero rischia seriamente avendo messo in piedi tutto quel casino. Ma ecco che l'autopsia rivela anche che nel corpo della donna c'erano tracce di Babbacchione, un dolce locale assai pericoloso se ingerito in quantità, e allora i sospetti ricadono sulla domestica, la vecchia Concetta, che viene fermata mentre stava per scappare dal paesino. Ma le sorprese non sono terminate e sotto le mentite spoglie di Concetta con una maschera di cera si cela Concetto, figlio illegittimo della contessa che mirava al suo patrimonio. Il tutto grazie al fiuto dell'Ispettrice di PS Pertinente che ora vuole condurlo in carcere. Ma Piero le spiega che con 2 anni di buona condotta e lungaggini processuali varie, l'uomo sarebbe di nuovo fuori in poco tempo e con una popolarità tale da procurarsi un sacco di quattrini alle spalle degli onesti cittadini. E' meglio impiegarlo in lavori utili ad Acitrullo che adesso è tornato nel più completo anonimato. Ecco quindi i nostri fervidi fratelli Peluria mettere insieme un'attività di sartoria unica al mondo vendendo capi tessuti con vero pelo umano e molto richiesti da tutti i circoli polari artici del mondo. Piero è l'immaginifico stilista, Concetto lavora incatenato alla macchina per cucire, la Pertinente è la nuova sindaca e Marino?? lui si fa regolarmente tosare vista l'enorme ricrescita di pelo che lo caratterizza. E' la materia prima, la materia grezza con la quale suo fratello sta facendo le nuove fortune loro e di Acitrullo.
Per Maccio e co. vale lo stesso discorso che facciamo sempre per il trio A.G.& G. ovvero divertenti e brillanti nel breve dello sketch, quanto fiacchi alla lunga in un film intero. Resta intatta la simpatia per Maccio, Herbert e soci sia chiaro, questa non è una critica tout court al film ma una semplice constatazione.
Omicidio all'italiana
Italia 2017
Regia: Maccio Capatonda
Musiche Lorenzo Tomio
con
Maccio Capatonda: Piero Peluria / Filippo Bello / Eugenio Normale
Herbert Ballerina: Marino Peluria
Sabrina Ferilli: Donatella Spruzzone
Roberta Mattei: Sandra Pertinente
Gigio Morra: commissario Fiutozzi
Ivo Avido: agente Farina
Fabrizio Biggio: Antonello
Lorenza Guerrieri: contessa Ugalda Martirio in Cazzati
Antonia Truppo: Fabiola Normale
Nino Frassica: Salvatore
Ninni Bruschetta: operatore turistico
Pippo Lorusso: Salvo Errori
Christian Iansante: Medico legale
Rupert Sciamenna: San Ceppato
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