Cose da pazzi
S cambiata per pazza la giovane Dalia Rossi viene ricoverata d'urgenza, dopo essere stata opportunamente sedata, nella clinica "Villa Felicità". Al risveglio trova ai piedi del letto un uomo in camice bianco che la tranquillizza e inizia a visitarla nonostante la ragazza cerchi di spiegare l'equivoco a quello che crede un medico. In realtà il signor Gnauli che le sta facendo il solletico sotto i piedi come primo esame previsto in questi casi, non è un medico, ma un paziente che crede di essere tale e siccome è uno dei più facoltosi pazienti della clinica, il primario, Professor Ruiz lo lascia fare ancorché non proprio felice di certe libertà che il suo ricco paziente ama prendersi. Gnauli del resto sarà pure pazzo ma ben conscio che i suoi soldi permettono alla clinica di sopravvivere al punto che si fa sovente beffa del Ruiz il quale non può che abbozzare. Costui è rigido nella direzione della clinica e sostiene che si è in gran parte tutti quanti dei pazzi, anche quelli considerati normali che prima o poi lo diventeranno o daranno dimostrazione di esserlo. E' solo questione di tempo e diverranno tutti suoi pazienti. La povera Dalia, che ha capito che bisogna stare al gioco perché è praticamente impossibile fuggire da lì, è benvoluta da Gnauli e dagli altri pazienti che non sono assolutamente pericolosi. C'è il vecchio che ama pescare inesistenti pesci nella vasca da bagno o le tre giocatrici incallite di canasta ... senza carte, per tacere dell'inventore di improbabili macchine lentissime o del signore che ama scriversi continuamente lettere delle quali non conosce il contenuto finché non le legge. Per fortuna Dalia ha un'amica, Diomira, che non vedendola si preoccupa al punto da risalire al suo equivocato ricovero e ritrovarla con l'aiuto del suo fidanzato. Dalia era riuscita nel frattempo a farsi ritenere sana da uno dei dottorini della clinica, Carlo Forti, col quale era ormai in rapporti sentimentali. Questa diagnosi di non pazzia aveva però fatto infuriare il professor Ruiz che aveva immediatamente ordinato un giro di vite tale che i pazienti si erano rivoltati catturando i sanitari e ponendo Gnauli a direttore della clinica. Diomira e il fidanzato arrivano in clinica ma Dalia, temendo per il suo dottorino, manda ad avvertire la polizia di quanto sta accadendo. Poi riesce a liberare un medico e con lui a liberare il Ruiz e via via gli altri, riprendendo saldamente il controllo della clinica quando ecco arrivare la polizia e credendo i medici fossero i pazienti travestiti da tali, li arrestano senza tanti complimenti e rimettono al comando il Gnauli che si proclamava il vero primario e che il commissario non fatica a riconoscere come un eccellente luminare dai modi forbiti con cui lo ringrazia nel finale di questo divertente film. Dalia e il suo dottorino se l'erano già squagliata in auto per cui i destini della clinica "Villa Felicità" non li riguardano più.
Stroncato dalla critica di quegli anni per l'incomprensibile firma di un grande regista ad una sciocchezzuola del genere, è in realtà una commedia, seppur semplice, che scorre via lieve con un sempre ottimo Aldo Fabrizi e tanti validi caratteristi a sostegno.
Cose da pazzi
Italia 1954
Regia: Georg Wilhelm Pabst
Musiche Mario Nascimbene
con
Aldo Fabrizi: Gnauli, il finto primario
Carla Del Poggio: Dalia Rossi
Lianella Carell: Diomira Guidi
Enrico Viarisio: il Professor Ruiz
Enrico Luzi: il Dottor Carlo Forti
Rita Giannuzzi: Silvia
Enzo Fiermonte: Paolo Vaghi
Lia Di Leo: l'infermiera
Piero Palermini: Enrico
Enzo Maggio: l'aiutante di Gnauli
John Stacy: il Signor Guidi
Walter Brandi: un medico della clinica
Arturo Bragaglia: il matto pescatore
Marco Tulli: il matto inventore
Laura Gore: la matta maniaca di moda
Oscar Andriani: il matto che scrive lettere
Maria Donati, Gianna Baragli e Nietta Zocchi: matte giocatrici di canasta senza carte
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