Cortile
F uggito dal riformatorio dove sua madre l'aveva fatto rinchiudere per piccoli furti, Nando vaga per Roma finendo per fermarsi in una stazione di servizio dove fa amicizia con alcuni ragazzi come lui impegnati "a bottega". Rubava i soldi a sua madre per giocarli al biliardino e la donna temendo prendesse la stessa piega di suo padre, un poco di buono morto recentemente, lo aveva denunciato affinché potesse ravvedersi in istituto. Ma Nando non è un delinquente e lo ha capito il sor Luigi, suonatore ambulante presso trattorie e ristoranti che lo ha preso a ben volere. Nando gira col piattino tra i tavoli per le offerte e a differenza di tanti altri prima di lui, non intasca nemmeno una monetina rispetto ai suoi predecessori. Il sor Luigi è uomo istruito che un tempo suonava nei teatri e vede in Nando un ragazzo diverso dai tanti mariuoli con i quali ha avuto a che fare. Ma quando la sora Gertrude denuncia il furto di due candelieri d’argento chiamando i carabinieri, Nando vedendoli scappa dando l'impressione a tutti di essere lui il colpevole. Ecco quindi che Luigi apprende dai militari che il ragazzo è fuggito dal riformatorio ed è attivamente ricercato per cui si reca da sua madre dove in un serrato confronto cerca di spiegare alla donna che il ragazzo è tutt'altro che ladro e se anche le apparenze sembrano dargli torto lui crede in Nando e dimostrerà la sua innocenza. Dal canto suo la madre è risoluta a riportare il figlio dentro e, ancorché preoccupata di non aver ancora potuto incontrarlo di persona, non è disposta a dar credito a quell'uomo che le spiega inutilmente che il ragazzo ha paura di vederla in quanto giudicato diversamente da quel che è in realtà, ma che non ha cessato di osservarla, non visto, mentre lei si reca giornalmente al lavoro, segno di un grande amore e rispetto per sua madre. Anche gli amici di Nando, conosciuti a bottega, gli vogliono bene e non credono sia un ladro per cui attivamente aiutano il sor Luigi a cercarlo e quando lo rintracciano il ragazzo spiega loro di essere estraneo al furto ma ricorda di aver visto da un rigattiere il nipote della sora Gertrude con un pacco sotto braccio. Organizzano allora un pedinamento che porta i ragazzi a smascherare il vero ladro che vistosi scoperto reagisce aggredendoli e colpisce violentemente al capo il povero Nando che finisce all'ospedale per essere medicato. Qui, assistito amorevolmente dal sor Luigi che ha sempre creduto in lui, riceve la visita di sua madre accorsa prontamente e visibilmente scossa. L'incontro tra i due è toccante e la donna decide di riportarlo con sé a casa accompagnata dal buon sor Luigi, nel finale commovente di questo bel film.
La coppia Eduardo e Peppino in questa commedia velata di tristezza e introspezione psicologica la quale risulta propedeutica al primo dei due, Eduardo, mentre Peppino quando entra in scena è solo per pasticciare e far ridere smorzando un po' i toni del dramma che si respira. Buono nel complesso con comprimari di indubbia bravura e il giovane Georges Poujouly, francese attivo da noi in quella decade, in un delicato ruolo peraltro ben interpretato.
Cortile
Italia 1955
Regia: Antonio Petrucci
Musiche Angelo Francesco Lavagnino
con
Eduardo De Filippo: sor Luigi
Georges Poujouly: Nando
Marisa Merlini: madre di Nando
Nando Bruno: sor Amedeo
Massimo Carocci: Giulio
Anita Durante: sora Gertrude
Peppino De Filippo: ragionier Gargiulo
Ada Mari: nonna di Nando
Guido Martufi: Gigetto
e con
Luigi De Filippo
Ignazio Leone
Giovanni Petrucci
Alfredo Rossini
Commenti
Posta un commento
i vostri commenti sono molto apprezzati