L'ora della furia
B ob Larkin, a capo di una banda di sbandati reduci dalla Guerra di Secessione, ferito a un fianco in un conflitto a fuoco, sta fuggendo quando giunge a Firecreek, un buco di paese sperduto e abitato da poche persone in prevalenza donne e vecchi. Anche Johnny Cobb, un agricoltore della zona, è giunto in paese per la funzione religiosa che il Reverendo Broyles, un predicatore itinerante nella vasta contea, sta per celebrare nel saloon del paese. Johnny con i due figli piccoli sta anche cercando di contattare l'unico medico della contea, anch'egli itinerante in quelle lande sperdute, allo scopo di avvertirlo che sua moglie Henrietta sta per partorire il loro terzo figlio. Per questo due donne del paese sono corse al ranch per prestarle la necessaria assistenza. Essendo anche lo sceriffo onorario del posto alla simbolica paga di 2 dollari al mese, tenta con le buone di dissuadere quei balordi appena arrivati e desiderosi di bisboccia. Il loro capo Larkin riesce a mala pena a tenerli a bada dovendo pensare a farsi medicare dall'unica persona disposta a farlo, la signora Evelyn. Tutto dovrebbe risolversi in una notte, dato che pensa di ripartire l'indomani dopo aver riacquistato energie e medicato la ferita. Tra lui e la signora potrebbe nascere anche un sentimento di reciproca stima se le cose non precipitassero, quando uno dei suoi uomini viene ucciso da Arthur, un giovane minorato mentale, ma innocuo e benvoluto da tutti, che è accorso in aiuto di una giovane indiana che stava per essere violentata da uno dei balordi. Johnny per sicurezza lo chiude nella prigione baracca del paese, evitando un linciaggio e confidando nell'arrivo di un giudice, di lì a una settimana, per appurare i fatti. Ma complicazioni nel parto della moglie lo richiamano frettolosamente a casa e quando il mattino seguente ritorna in paese, trova il giovane Arthur impiccato nella stalla. E' la goccia che fa traboccare il vaso e armatosi di una pistola, nonostante il tentativo di dissuaderlo di altri pavidi cittadini, sfida apertamente la banda. Una sparatoria che lo vede prevalere sui vari componenti fino alla resa dei conti con Larkin. Avrebbe la peggio, ferito ad una gamba e ad un braccio, se la signora Evelyn, unica con fegato in quel paese di falliti, non colpisse a morte Larkin, sparandogli col fucile dalla finestra della sua camera.
Triste e malinconico, come i due big protagonisti, stanchi nei loro 60 anni, che su fronti diversi patiscono l'inesorabile avanzata del tempo, che impedisce loro di far prevalere le proprie ragioni, l'uno nel tenere a freno l'esuberanza giovanile e l'altro nel cercare di tirar fuori dai suoi concittadini pavidi e reietti l'amor proprio e la dignità di esseri umani. Stranamente doppiato da Emilio Cigoli, intendiamoci il massimo nella storia del doppiaggio nazionale, James Stewart tende ad essere irriconoscibile tanto il suo nome è legato a Gualtiero De Angelis sua storica voce italiana. Mentre un orecchio affinato può, dopo un pò, capire che la voce di Heny Fonda è di Gigi Proietti. Ma in questo caso bisogna avere ... veramente orecchio. Per finire Jack Elam è dappertutto e in quell’anno finirà anche alla corte di Sergio Leone nel capolavoro C'era una volta il West.
USA 1968
Regia: Vincent McEveety
Musiche Alfred Newman
con
James Stewart: Johnny Cobb
Heny Fonda: Bob Larkin
Inger Stevens: Evelyn Pittman
Jack Elam: Norman
Gary Lockwood: Earl
James Best: Drew
Dean Jagger: Whittier
Ed Begley: Predicatore Broyles
Barbara Luna: Meli
Robert Porter: Arthur
Jay C. Flippen: Mr. Pittman
Jacqueline Scott: Henrietta Cobb
Brooke Bundy: Leah
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