Un treno per Durango
L ucas e Gringo due avventurieri reduci da affari andati a male, sono costretti a vendere cavalli, pistole e cinturoni per pagarsi il biglietto del treno per Durango. Messicano il primo e americano il secondo formano una coppia che ha in comune solo il fatto di essere morti di fame. Lucas durante il viaggio gira per i vagoni di terza classe per rubacchiare qualcosa da mangiare nelle borse della spesa delle numerose mamacitas a bordo, mentre Gringo in cerca di un sigaro si imbatte in una avvenente signora, Helen, che nonostante puzzi come una capra lo fa accomodare e gli offre il tanto desiderato sigaro. Ma non c'è il tempo di assaporarlo che il treno viene attaccato da una banda di messicani che sparando all'impazzata ben presto si impossessano del mezzo dal quale sottraggono una pesante cassaforte dopo aver ucciso le guardie poste a custodia. Prendono anche la ragazza e buon per Gringo che una pallottola gli si pianta nella fiasca che aveva nel taschino se no sarebbe morto. Lucas assai più furbo si era chiuso nel bagno e adesso, frastornati ma salvi rinvengono sui corpi delle guardie le chiavi della cassaforte. Da lì in avanti dedicano tutte le loro forze a rintracciare i banditi e recuperare oro e ragazza rapita. All'inizio arrivano a quello che sembra essere il,loro capo, Jefe ma questi li indirizza a El Lobo e successivamente a Heraclio essendosi la banda divisa con quest'ultimo che ha voluto soltanto la ragazza essendo un donnaiolo, mentre la cassaforte ce l'ha Lobo. Ovviamente i nostri due si troveranno nel mezzo di fuoco incrociato e sempre al limite di lasciarci la pelle se non fosse per uno strano individuo, una sorta di damerino in apparenza ma estremamente efficace con le armi tanto da trarli spesso d'impaccio. Costui a più riprese interviene a bordo della sua rombante automobile come un provvidenziale Deus Ex Machina e ogni volta i nostri possono riprendere la missione ringraziandolo, finché riusciti a recuperare oro e ragazza, vengono bloccati dall'uomo che dice di chiamarsi Samuel Lee Barrett, ufficiale dell'esercito americano incaricato del recupero dell'oro. Per questo è lui a ringraziare stavolta e pagare ai tre una somma di 1000 pesos a titolo di ricompensa, per poi allontanarsi a bordo del suo macinino a motore. Magra consolazione per i nostri che si pregustavano tutta la somma per loro quand'ecco che incrociano un Capitano dei Rurales sulle trace di quell'individuo che al contrario è un noto truffatore di nome Brown abile nello spacciarsi per altri e rubare dove gli capita. I tre riescono a raggiungerlo e bloccarlo arrivando ad un compromesso di dividersi in parti uguali l'oro. Ma quando i due son costretti a scendere per dare una spinta alla macchina, che fa le bizze, ecco Brown involarsi via con Helen presentandola come sua moglie e lasciandoli con un pugno di mosche in mano nel bel mezzo del deserto.
A metà tra il serio e il faceto questo spaghetti western diretto da Mario Caiano, che preferisce apparire nei titoli con il fantasmagorico pseudo di William Hawkins, al cui fianco collaborano un certo Duccio Tessari alla sceneggiatura e tale Enzo Barboni alla fotografia. Il cast anche è di prim'ordine per il genere con molti volti noti di caratteristi spagnoli come gli esterni del film che è stato invece girato a Cinecittà.
Un treno per Durango
Italia, Spagna 1968
Regia: Mario Caiano
Musiche Carlo Rustichelli
con
Anthony Steffen: Gringo
Enrico Maria Salerno: Lucas
Mark Damon: Brown / Samuel Lee Barrett / Elias MacPherson
Dominique Boschero: Helen
Roberto Camardiel: Lobo
José Bódalo: Jefe
Manuel Zarzo: Heraclio
Aldo Sambrell: Capitano dei Rurales
non accreditati
Tito García: bagarino
José Canalejas: Manuel, scagnozzo del Lobo
Lorenzo Robledo: guardia del corpo
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