Peppino, le modelle e chella là
T eddy, giovane e piacente pittore è stato attirato nel suo appartamento dalla intraprendente signora Lucia che con la scusa del ritratto lo ha irretito. Ma il sopraggiungere inaspettato di suo marito Alfredo, la costringe a chiudere precipitosamente l'uomo nella stanza della loro bambinaia Elisabetta che stava dormendo. Alfredo il marito geloso alla richiesta di spiegazioni circa quel soprabito maschile trovato in sala va su tutte le furie e non tollera di certo che sotto il suo tetto possano avvenire incontri clandestini tra la cameriera e il suo amoroso. Per cui, sorpresi in camera della giovane, vengono allontanati immediatamente con monito che verrà informato subito il padre di Elisabetta circa la sua condotta sconveniente. Per scusarsi Teddy dopo molte insistenze e visto che la giovane non aveva un tetto per dormire riesce a farla accomodare nel suo misero appartamentino – studio, dove le cede il letto accomodandosi sulla poltrona. Teddy è anche un bravo cantante e sbarca il lunario disegnando anche tessuti per un antiquario che li dovrebbe rivendere a fabbriche tessili del Nord senza tuttavia pagargli un gran che con la scusa che i suoi disegni vengono quasi sempre rifiutati. Con lui agisce l'amico Giacomino, pittore anche lui ma di valore inferiore e parimenti spiantato, mentre Peppino si spaccia per pittore per poter avvicinare giovani modelle nella speranza di qualche avventura amorosa. Lui vive con due sorelle zitelle e ha un buon stipendio da impiegato per cui è quello del terzetto che ha almeno qualche soldo. E' anche quello che viene malmenato dal padre e i fratelli della giovane Elisabetta, informati della sua relazione con un pittore. Essendo camionisti di Udine e settimanalmente di passaggio a Roma, hanno scoperto l'indirizzo dove Elisabetta si era appoggiata e scambiando Peppino per il seduttore che le aveva fatto perdere il posto di lavoro, lo hanno picchiato senza tante spiegazioni, promettendogliene altre al loro ritorno la settimana prossima. Elisabetta non ha mosso un dito in sua difesa per risparmiare dalle botte il suo amato Teddy e vero destinatario delle medesime. Ma quando la signora Lucia, dove lavorava come bambinaia, si rifà sotto con Teddy, lei per gelosia si butta per finta nelle braccia di un noto impresario del settore moda che per lei nutre una vera e propria passione peraltro non ripagata dalla ragazza. Questo scatena Teddy che dopo equivoci e incomprensioni si riabbraccia alla sua amata con entusiasmo e promessa di sposarla proprio mentre sopraggiungono i suoi familiari che, parcheggiato sotto casa il camion, stanno per bastonare di nuovo il povero Peppino. Chiarito l'equivoco è allora il caso di brindare anche se Peppino è astemio e il suo rifiuto potrebbe farli arrabbiare. per cui o il vino che gli fa molto male o le bastonate è la drammatica scelta che dovrà prendere Peppino prima dei titoli di coda e visto che alza con gli altri un bicchiere di rosso la dice lunga sulla pesantezza di mano di quei camionisti.
Brillante commedia del prolifico Mario Mattoli con un cast molto apprezzato e popolare all'epoca della commedia italiana che tanto diverte ora come allora per la sua naturale freschezza e semplicità di sentimenti.
Peppino, le modelle e chella là
Italia 1957
Regia: Mario Mattoli
Musiche Lelio Luttazzi
con
Peppino De Filippo: il cavalier Peppino
Teddy Reno: Teddy, il pittore
Giulia Rubini: Elisabetta Zanton
Giacomo Furia: Giacomino
Fulvia Franco: Lucia, la signora
Gino Bramieri: Alfredo, suo marito
Massimo Serato: Carlo Rosati, il direttore dell'atelier
Esther Masing: Wanda
Patrizia Lari: Adriana
Anna Maria Luciani: Elena
Attilio Tosato: il padre di Elisabetta
Salvo Libassi: il fratello maggiore di Elisabetta
Renato Terra Caizzi: il secondo fratello di Elisabetta
Paolo Zitelli: il terzo fratello di Elisabetta
Violetta Nardon: la portinaia
Franco Di Trocchio: il figlio della portinaia
Ughetto Bertucci: il gelataio allo stadio
Mimo Billi: l'antiquario
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