Harvey
E lwood P. Dowd è un amabile signore sulla quarantina stimato e benvoluto da tutti per la sua disarmante e innata bontà, sempre ben disposto verso il prossimo "mamma mi diceva in questo mondo o sei furbo o amabile .. io avrei preferito furbo.." e pronto ad offrire aiuto a chi glielo chiede. Vive in una lussuosa casa, essendo benestante, con l'anziana e amatissima sorella Louise e sua nipote Myrtle Mae. Purtroppo quella che potrebbe essere una vita lieta e agiata è diventata un incubo per le due donne che vivono con Elwood, da quando l'uomo afferma di essere in contatto con un coniglio gigante e visibile soltanto a lui che dice di chiamarsi Harvey. Lo segue ovunque e ama alzare il gomito con lui per la gioia del barista che li vede ogni giorno e che non si cura delle manie del buon Elwood, solito a ordinare diverse bevute per lui e il suo amico invisibile. Quel che conta è il ricco cliente e i suoi soldi, come per diversi altri avventori che Elwood arriva perfino ad invitare a casa con ovvio dispiacere di sua sorella e nipote. Quest'ultima che è in cerca di marito si vede portare a casa tipi poco raccomandabili o barboni da suo zio, mentre quando sua madre tenta di organizzarle una festicciola per farle conoscere qualche buon partito tra i figli delle sue amiche, queste all'arrivo a casa di Elwood fuggono impaurite da quell'uomo, si mite, ma del tutto strambo con quella mania di volerle presentare ogni volta il suo amico Harvey. Tra l'altro Louise è ormai talmente ossessionata che confida di averlo visto qualche volta anche lei quel coniglio. Consigliata dal suo amico giudice, la donna cerca di far internare suo fratello per il suo bene in una clinica psichiatrica dove una serie di equivoci finiscono per far si che sia lei ad essere trattenuta in luogo di suo fratello. Questi, chiarito lo sbaglio di persona, apprende dal direttore della clinica, dottor Chumley, che sua sorella vuol far questo per il suo bene ma allo stesso tempo l'uomo si dice attratto da quella storia inverosimile perchè sta vedendolo anche lui quel coniglio. Sembra si tratti di un PUKA, stando all'enciclopedia consultata, uno spiritello buono che ama incarnarsi nel corpo di animali e accompagnarsi con gente semplice e buona ma disposta ad alzare il gomito, essendo un gran bevitore. Elwood gli racconta che è capace, tra le altre cose, di fermare il tempo e di portarti nei posti o luoghi che preferisci a fare ciò che desideri e al tuo ritorno l'orologio non si sarà mosso di un secondo. Lui non è mai andato da nessuna parte perché sta bene lì in paese, ma il dottor Chumley sogna invece di spassarsela con qualche giovane donna all'ombra degli aceri di Akron. Chissà se Harvey è disposto a stare con lui e lasciare Elwood? Basta chiederglielo e per un attimo Harvey sceglie di restare con il dottore, mentre Elwood ascoltando le insistenti pressioni della sorella e di sua nipote, accetta di sottoporsi ad una cura sperimentale con il dottor Sanderson, che gli farà riprendere coscienza di sè stesso e abbandonare per sempre quelle sue pazze visioni. Ma il tassista che li ha accompagnati in clinica, racconta alla donna che quando se li riporta a casa questi soggetti, sembrano sì tornati coi piedi per terra, ma di sicuro più irascibili e uguali ai cosiddetti normali. Brutta cosa per lui e anche per Louise che in un lampo decide che è meglio avere un fratellino mite e buono come Elwood piuttosto che uno rude e sempre arrabbiato come gran parte degli uomini cosiddetti normali. Ferma decisamente l'iniezione, per fortuna non ancora praticata, dicendosi disposta a riportarselo a casa così com'è e con il suo Harvey che nel frattempo ha deciso di lasciare il dottor Chumley per stare con Elwood ben felice di riabbracciarlo e tornarsene tutti a casa. Anche Myrtle Mae perché nella vicenda ha avuto modo di conoscere l'infermiere Wilson e sono belli che fidanzati, così che si possa vivere felici e senza tensioni future a causa di quell'Harvey che alla fine è simpatico a tutti.
Fantastica commedia in bianco e nero anni '50 con un magistrale quanto stralunato James Stewart nominato all'Oscar in quell'anno come migliore attore protagonista mentre lo vinse effettivamente Josephine Hull come miglior attrice non protagonista e straordinaria interprete di sua sorella Veta Louise e mitica zia Abby Brewster nel capolavoro Arsenico e vecchi merletti.
Harvey
Stati Uniti 1950
Regia: Henry Koster
Musiche Frank Skinner
con
James Stewart: Elwood P. Dowd
Peggy Dow: Miss Kelly
Charles Drake: Dr. Sanderson
Cecil Kellaway: Dr. Chumley
Josephine Hull: Veta Louise Simmons
Victoria Horne: Myrtle Mae Simmons
Jesse White: infermiere Wilson
William Lynn: Giudice Gaffney
Wallace Ford: il tassista
Nana Bryant: Mrs. Hazel Chumley
Grayce Mills: Mrs. Ethel Chauvenet
Clem Bevans: Mr. Herman Shimelplatzer il guardiano
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