Noi due soli
W alter e Carlo entrambi amici, dormono nello stesso letto della pensione gestita dalla Signora Fillide e sono colleghi di lavoro nella stessa fabbrica dove lavora anche Gina che ama ricambiata Walter. Per i due trovare un momento di intimità in questo mondo super affollato è un'impresa titanica, senza poi contare tutte le insidie dovute al fatto che su Gina ha messo gli occhi anche il direttore dello stabilimento, il bieco Vallini, preferito dal padre della ragazza che vede in Walter un buono a nulla. Poi ci si mette pure la Signora Fillide, vedova e con un debole per Walter, che quando scopre che è innamorato di Gina lo caccia dalla pensione col suo amico Carlo. In fabbrica è stato appena licenziato per aver messo le mani addosso al capo del personale. Lui pensava di esser diventato milionario con il 13 fatto in società con Carlo, ma migliaia di altri vincitori avevano portato la somma a 1000 lire, altro che milionario! Tutta colpa della troppa gente che c'è su questo mondo che sarebbe assai preferibile se ci fossero solo lui e la sua ragazza senza che nessuno possa più ostacolarli. I due uomini senza un posto dove andare, vengono ospitati da un amico portiere che li accomoda in un vecchio rifugio antiaereo dove poter passare la notte. Prima di coricarsi avevano fantasticato di una certa bomba YOTA che stavano testando in Messico e i cui esiti non erano al momento conosciuti. Fatto sta che Walter si risveglia tutto indolenzito e solo nella stanza, scoprendo che in giro non c'è più nessuno, mentre nelle edicole ci sono esposte le locandine dei giornali del giorno prima con le preoccupazioni per l'imminente test nucleare americano. Così si precipita in fabbrica da Gina e la trova chiusa all'interno di un caveau e unica presente sul posto. Entrambi si abbracciano e finalmente soli si danno alla pazza gioia prendendo gioielli e costose pellicce dai negozi girovagando per la città fino a scegliere il Grand Hotel come dimora. In giro con l'auto incontrano Carlo che ha riempito la sua di denaro ma non sa che farsene ovviamente. Racconta di essersi svegliato e di essere uscito dal rifugio mentre Walter ancora dormiva e poi una volta constatato il disastro era rientrato non trovando più Walter. Adesso potevano stare insieme ma a Walter non va bene la cosa perché vorrebbe restar solo con Gina, la quale non ne vuol sapere a sua volta se non si sposa prima. Già ma chi può farlo in un mondo popolato solo da loro tre? Ecco la brillante idea di Walter che elegge Carlo Sindaco di Roma e in quanto tale in grado di sposarli. A cerimonia avvenuta, Carlo viene di nuovo accomiatato suo malgrado e gli sposi possono mangiarsi anche i confetti che causano a Walter un terribile mal di denti. In farmacia non si trova un cachet e quindi si richiama disperatamente Carlo che da Palazzo Venezia dove si è insediato, non ne vuol sapere. Ma in quanto amico e bonaccione alla fine gli toglie il dente legandolo al paraurti della macchina. Si può riprendere dall'interruzione della prima notte di nozze, ma Walter rimane chiuso nel bagno e sua moglie nel tentativo di andare da Carlo in cerca di nuovo aiuto, rimane chiusa nell'ascensore. Walter sfonda la porta ma non riesce a liberare sua moglie e solo grazie a Carlo tuttofare riesce nell'impresa, per rendersi conto che non è poi meglio vivere in un mondo senza dentisti, farmacisti e tutti gli altri. Per fortuna era solo un sogno e al risveglio Walter abbraccia Carlo e parte sparato per la fabbrica dove finalmente ha il coraggio di andare dal Presidente in persona per farsi riassumere e ottenere quello per cui aveva sempre lottato: Gina e una casa in affitto tutta per loro. E sapete chi gliel'ha affittata? Ma la signora Fillide dopo aver ceduto alla fine alle avances di Carlo, che ha imparato bene il verso di Tarzan che faceva con ardore il suo compianto marito.
Commedia fantastica che con acume ci fa assistere a scenari fantascientifici e tematiche filosofiche, divertendoci grazie ad un cast di prim'ordine e una sceneggiatura, del duo Marchesi & Metz, del tutto innovativa nel panorama della commedia all'italiana e pertanto stuzzicante oltre che godibile nel suo insieme.
Italia 1952
Regia: Marino Girolami e Marchesi & Metz
Musiche Nino Rota
con
Walter Chiari: Walter
Hélène Rémy: Gina
Carlo Campanini: Carlo
Anna Campori: Signora Fillide
Mario Feliciani: papà di Gina
Gianrico Tedeschi: capo del personale
Raimondo Vianello: direttor Vallini
Enrico Viarisio: Il presidente
Cesare Bettarini: inquilino della pensione
Maria Pia Trepaoli: sorella di Gina
e con
Itala Aidale
Franco Brasi
Italo Juli
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